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L'allenatore del Pescara Bergodi ,ne convoca 21 per la sfida di sabato alle 20.45 allo stadio "Meazza"

PORTIERI : Perin-Pelizzoli-Falso

DIFENSORI : Capuano-Bocchetti-Balzano-Romagnoli-Terlizzi-Zanon-Modesto

CENTROCAMPISTI : Cascione-Blasi-Colucci-Nislen-Bujarnason

ATTACCANTI : Abbruscato-Weiss-Vukusic-Jonathas-Caprari-Celik




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Intervistato dai microfoni di "Sport Mediaset",il centrocampista spagnolo ha parlato dell'ottimo girone d'andata disputato dalla Fiorentina :"Sappiamo che a volte capitano partite come quella col pescara,ma dobbiamo continuare cosi per vincere, domenica ad Udine sara' una partita complicata,l'Udinese e' una squadra forte e organizzata,ed ha un certo Di Natale..." 
Sul proseguo della stagione si lascia scappare un :"Possiamo fare meglio,e arrivare in alto,ma non sara' facile,davanti a noi ci sono delle squadre forti.
Conclude parlando del nuovo acquisto Giuseppe Rossi :"Sono molto contento di ritrovarlo qui,e' un ragazzo fantastico ed un grande giocatore"




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Ritmi molto alti fin dall'avvio allo Juventus Stadium con il Chievo che affronta a viso aperto i padroni di casa concedendo pochissimo in difesa e cercando di pungere con gli inserimenti di Thereau e Sammarco in avanti. L'unica occasione nitida nel primo quarto d'ora di gioco è per De Ceglie che davanti a Sorrentino sbaglia il tocco sotto favorendo la chiusura della difesa veronese. La Juventus soffre il pressing dei clivensi che non permettono a Pirlo di organizzare la manovra offensiva ed innescare i due esterni, piuttosto timidi in avvio, sulle fasce laterali. Serve così un'azione da palla inattiva per sbloccare la gara e questa arriva al 17°: Pirlo mette in mezzo un pallone dalla sinistra che Chiellini di testa manda sul palo. Sul rimbalzo De Ceglie - in leggerissimo fuorigioco - è il più lesto ad intervenire mettendo alle spalle di Sorrentino per il vantaggio bianconero. Il gol risveglia i padroni di casa e sopratutto Mirko Vucinic che con un paio di accelerazioni micidiali apre la difesa gialloblù andando vicino al raddoppio in due occasioni, ma mostrandosi poco freddo negli ultimi venti metri. Il Chievo comunque non rinuncia a giocare e prova a innescare Paloschi con dei contropiedi perfetti fino al momento della conclusione, quando la squadra di Di Carlo mostra evidenti limiti offensivi. Nel finale è ancora la Juve però ad andare vicino al gol con Padoin che dai 25 metri impegna con un potente diagonale Sorrentino, che si rifugia in angolo.
la ripresa la Juve inizia meglio, assediando l'area del Chievo senzaNel però trovare il gol del raddoppio o impegnare particolarmente Sorrentino. L'occasione migliore per segnare arriva però per il Chievo al 56°. Thereau guadagna una punizione a 25 metri dalla porta di Buffon. Si incarica della battuta Acerbi che impegna il portiere della nazionale alla respinta a pugni chiusi. La risposta della Juventus è immediata e porta la firma di Padoin che dal limite impegna Sorrentino alla respinta coi piedi. È la Juventus a soffrire maggiormente in questa ripresa, con il Chievo che attacca bene gli spazi cercando il gol del pari e andando vicino al pari con Moscardelli in un paio di occasioni. La Juve prova ad agire in contropiede, ma sia Matri che Vucinic appaiono stanchi e poco lucidi in ripartenza. Arriva così il gol del pari con Dramè: Grande azione di Moscardelli sulla destra, con l'attaccante che salta due uomini e mette in mezzo per l'accorrente terzino che calcia dal limite di potenza superando Buffon e trovando la deviazione - non decisiva - di Bonucci sulla linea che non riesce ad evitare il gol. Il finale regala emozioni, ma poche occasioni da gol con il Chievo Verona che difende coi denti il pareggio e la Juventus che si getta con generosità in avanti alla ricerca della vittoria che la manterrebbe a contatto con il Milan. Da una parte ci prova ancora Pirlo con un tiro dei suoi dal limite che viene ben controllato da Sorrentino che salva nuovamente la propria porta. Dall'altra parte ci pensa Thereau a impensierire Buffon con un lob dalla distanza che finisce di poco sopra la traversa. Finisce così in parità con la Juve che ora sarà costretta a vincere a Bologna nel recupero per non perdere ulteriore terreno dal Milan.










Con la Lazio ha fallito, con il Catania si sta guadagnando la conferma a suon di grandi prestazioni. A Siena si è reso protagonista di parate che hanno salvato la squadra rossazzurra: Juan Pablo Carrizo è il ritratto della felicità. "Contro i bianconeri sapevo che ogni intervento mi avrebbe dato fiducia - ha detto l'argentino -, era da tanto che non giocavo una partita intera, sono molto contento per la mia prova. A fine partita Bergessio mi ha detto 'E' questo il vero Carrizo': mi ha colpito molto e riempito di gioia. Alla Lazio avevo problemi personali e non sono riuscito a rendere come avrei voluto. Ma ora ho capito che in Italia quello che conta è dare sicurezza alla difesa, non le giocate con i piedi. A Catania sto benissimo, sto vivendo tutta un'altra situazione, voglio guadagnarmi sul campo la conferma".


Tre punti e una prestazione importante. E' stato un ritorno davvero positivo per Nenad Tomovic, sceso in campo domenica a Cagliari dopo due giornate di stop: "Sono soddisfatto per la mia prestazione -spiega il difensore serbo ventidue presenze nel campionato in corso- ma ciò che conta sono i tre punti conquistati in terra sarda".
RIENTRO POSITIVO - "Domenica a Cagliari sono ritornato in campo dopo due giornate in cui ero stato fermo per infortunio. Mi dispiace essere tornato per sostituire Oddo, fermato dalla febbre. Massimo meritava di giocare perché aveva fatto molto bene in questo periodo. Comunque sono contento di essere ritornato, di aver dimostrato di stare bene e di poter essere utile alla squadra. Nel 3-5-2 mi trovo molto bene e poi a destra della difesa mi sento più sicuro".
GRUPPO VINCENTE - "Nell'ultima partita mancavano dei giocatori importanti come Oddo, Obodo e Blasi, ma chi ha giocato ha dimostrato di poter fare ugualmente bene: è proprio questa la nostra forza e il mister così ha la possibilità di scegliere potendo contare su giocatori che sono in grado di fare sempre bene. Siamo comunque a due punti di distanza dal Siena e dobbiamo continuare così. Per noi dalla prossima gara inizia un nuovo mini-campionato in cui dobbiamo impegnarci al massimo per raggiungere l'obiettivo".
LA PARTITA DELL'"EX" - "Quando gioco contro il Genoa ho sempre voglia di dimostrare di essere all'altezza di quella squadra e che in futuro posso ritornarci. Domenica dobbiamo stare attenti a Palacio che è un giocatore molto forte, ma oltre a lui c'e' Jankovic Gilardino, se ritornerà disponibile. Loro la difesa più battuta del campionato? Non voglio parlare dei nostri avversari, ma di noi e sono certo che saremo in grado di fare un risultato importante anche domenica".
DIFESA STABILE - "Siamo migliorati molto in difesa rispetto all'inizio del campionato anche perché sono arrivati nuovi giocatori con più esperienza. E' anche vero, però, che anche noi commettiamo meno errori individuali. Poi, è pur vero che quando tutti gli altri giocatori giocano bene, anche la difesa fa bene. Domenica Giacomazzi ha giocato benissimo davanti alla difesa e se fossi io l'allenatore, lo fare giocare sempre in quel ruolo. E' un grande giocatore e ha una calma interiore che riesce a trasmettere anche a noi giovani".









 Nella sconfitta  subita contro il Lecce, il Cagliari ha patito in particolar modo l'assenza di due giocatori importanti come Pinilla e Cossu. Non arrivano indicazioni positive per l'attaccante, dato che la botta rimediata al ginocchio ancora non si è assorbita; la presenza dell'ex Palermo contro il Siena è molto in dubbio. Migliore la situazione di Cossu, che dovrebbe essere a disposizione.









Fabio Liverani, ex centrocampista della Fiorentina, racconta in esclusiva a Tuttomercatoweb.com il suo punto di vista sul momento viola. "Non credo che solo io e Jorgensen facessimo girare la squadra. C'erano tanti giocatori che si facevano sentire, in campo e non solo, come Ujfalusi, Pazzini e Dainelli. Noi eravamo sempre insieme, ora mi sembra che i giocatori abbiano altre idee".
Che succede a suo avviso?

"Si fa fatica a capire cosa succeda a giocatore che ora non rendono in campo e che prima erano ambiti dalle grnadi. Non so se ci siano problemi nello spogliatoio, da fuori è difficile giudicare".
E la ricetta giusta per uscire?

"In queste situazioni può subentrare anche un po' di paura. Per questo gli egoismi devono esser messi da parte, deve contare il gruppo per riemergere. La squadra deve pensare gara dopo gara, facendo punti preziosi il prima possibile".
Che ne pensa della gara contro il Cesena?

"Sarà dura, visto che per loro è un'ultima spiaggia e per questo temo che i romagnoli possano farla sua".
Pensava che Rossi potesse avere queste difficoltà?

"Sinceramente no, ma questo dimostra che il problema non è il tecnico ma il gruppo. Non serve un grande allenatore se tutti non la pensano alla stessa maniera. La colpa è dei giocatori, non hanno solo meriti ma anche responsabilità".
La piazza sembra essere stanca...

"Forse è l'atteggiamento giusto quello di non fare polemiche, ma remare tutti dalla stessa parte. Servono grinta e determinazione, sia per arrivare in Champions che per la salvezza".

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